Dott.ssa Veronica Bonzi
Sono una “biologa della prevenzione” libera professionista, specializzata nel settore delle Valutazioni Specifiche di Rischio Biologico, Valutazione del Rischio Legionella e Valutazione dei Rischi Igienico-Sanitari in piscine e SPA.
Sono da anni impegnata nella ricerca e nel perfezionamento delle migliori strategie di prevenzione e contenimento del rischio biologico, nella progettazione e realizzazione di piani di campionamento e di attività formative specifiche.
Come consulente esterno ho collaborato con numerose attività afferenti a diversi settori produttivi e dei servizi, quali: industrie alimentari, attività di ristorazione, settore alberghiero, centri sportivi e piscine, RSA, laboratori, studi dentistici.
Settori di competenza
VALUTAZIONI SPECIFICHE RISCHIO BIOLOGICO
Il rischio biologico, portato agli onori delle cronache dalla pandemia di Covid-19, deriva da agenti biologici di natura molto diversa, che in svariate condizioni e modalità possono arrecare danni alla salute dell’uomo, anche negli ambienti di lavoro.
In tutte le attività dove vi sia esposizione ad agenti biologici, per uso deliberato (es. laboratori, industrie alimentari, produzione di biocarburanti, attività che trattano rifiuti, etc.) o per esposizione potenziale (es. attività socio-sanitarie, agricole, industrie alimentari, impianti di smaltimento dei rifiuti, etc.) deve essere effettuata una valutazione del rischio specifico, secondo quanto indicato dal Titolo X del D.Lgs. 81/08 e devono essere messe in atto tutte le misure di prevenzione e protezione del caso, con particolare riferimento alla formazione dei lavoratori.
VALUTAZIONE RISCHIO LEGIONELLA
Con il termine legionellosi vengono indicate tutte le forme morbose causate da batteri del genere Legionella, che possono manifestarsi in forma di polmonite, in forma febbrile extrapolmonare o in forma subclinica. L’infezione da Legionella non si trasmette da persona a persona, ma dall’ambiente all’uomo, attraverso sostanze aerodisperse (contenenti i batteri) provenienti da impianti idrosanitari, impianti di climatizzazione dell'aria (torri di raffreddamento, sistemi di ventilazione e condizionamento dell'aria, ecc.), idromassaggi, impianti di irrigazione, riuniti odontoiatrici, apparecchiature sanitarie come quelle per la terapia respiratoria assistita e più in generale da tutti quegli impianti nei quali l’acqua può essere aerodisperasa.
A causa dell’ubiquità della Legionella e delle facili occasioni di infezione, sono numerose le attività che presentano impianti a rischio. Esse devono effettuare una valutazione specifica del rischio e definire, attuare e registrare tutti quegli interventi che permettono di tenere sotto controllo l’eventuale presenza del batterio.
PIANI DI AUTOCONTROLLO PER PISCINE E SPA
Gli impianti natatori, per le loro caratteristiche di ambienti circoscritti e, in alcuni casi, affollati, rappresentano siti dove il rischio di carattere igienico-sanitario è spesso rilevante: superfici, impianti e gli stessi utenti, possono rappresentare vie di trasmissione di infezioni e malattie sostenute da microrganismi che, in condizioni ambientali favorevoli, possono sopravvivere e moltiplicarsi.
L’Accordo del 16 gennaio 2003 tra il Ministero della Salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano stabilisce che al gestore della struttura competono i “controlli interni”, funzionali e finalizzati a una corretta e puntuale gestione igienico-sanitaria della piscina. Tali controlli devono essere definiti nel piano di “autocontrollo” a seguito di una puntuale valutazione di tutti i rischi per gli utenti: mediante analisi e monitoraggio dei processi e dei punti critici, viene assicurato il costante rispetto delle condizioni di igiene e sicurezza e l’attuazione degli interventi correttivi previsti in modo rapido ed efficace.
FORMAZIONE
La formazione è un aspetto fondamentale e primario della prevenzione di qualunque rischio, in quanto permette di fornire a tutte le figure coinvolte nozioni e procedure indispensabili per lavorare in modo corretto e sicuro. L’obiettivo primario della formazione è quindi il cambiamento dei comportamenti, che spesso è difficile da raggiungere in quanto i destinatari sono adulti che già hanno una consolidata struttura mentale, conoscenze pregresse, abitudini di lavoro e percezione del rischio.
La costruzione e la diffusione di una cultura della sicurezza, passa attraverso la partecipazione attiva dei lavoratori e di tutte le figure coinvolte nella prevenzione. Per questo motivo la predisposizione dei piani formativi aziendali, l’organizzazione e la gestione dei corsi non deve essere gestita come un puro adempimento dell’obbligo formativo, ma prevedere nuove metodologie didattiche ed un coinvolgimento maggiore dei lavoratori, al fine di garantirne una maggiore efficacia.
Mission
La mia missione è collaborare con RSPP e società di consulenza che non hanno nel loro staff un biologo della prevenzione, al fine di districarsi in una materia complessa, per fornire ai propri clienti un servizio mirato e di qualità, che sia efficace nell’implementare la salute e la sicurezza delle aziende e non sia un semplice adempimento burocratico.